Hooligans della Zanzara

N.B. Le foto in questo blog sono prese da google oppure di Paola Mills che ci ha autorizzati http://www.koinup.com/paolamills/

lunedì 25 novembre 2013

Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne

Da serioso chiarodiluna 

Oggi è la giornata mondiale contro la  violenza contro sulle donne, una celebrazione per ricordare le vittime e per sostenere chi sta ancora stanno lottando e soffrendo. Tali manifestazioni hanno il fine di sollecitare l’interesse dell’opinione pubblica sul problema. 

Foto diKristine Lowey x 2lei


In relazione alla sola Italia, non conosco i dati forniti sulle vittime ( che non riguarda solo le donne uccise)  le cifre che i media hanno fornito sono  contraddittorie. In ogni caso il punto non è questo. Non voglio analizzare nemmeno i cambiamenti  di carattere sociale  che hanno portato a questa situazione. 

Leggo che l’emancipazione della donna ha cambiato il rapporto di coppia;  che le donne sono più libere, sono più forti, possono decidere di andarsene quando vogliono, perché sono economicamente indipendenti . Non so dare un giudizio. Volevo però permettermi alcune considerazioni.
  E’ noto che il tam tam dei media, ha spinto il parlamento a predisporre un disegno di legge sul femminicidio. Le leggi di emergenza,  numerose in Italia, non hanno mai portato a buoni risultati; spesso si sono soltanto  limitate ad aumentare le pene. 
Ed è ormai chiaro che la prevenzione non si può ottenere soltanto con l’aggravamento della sanzione penale.


Solkide Auer & Paola Mills x 2Lei

 La legge citata a mio parere (oltre ad essere incostituzionale, scommettete?) non affronta il problema dei "carnefici" e della loro “cura”. 
Non è sufficiente  punire il cattivone, bisogna aiutarlo a superare quel periodo d’instabilità che di norma è passeggero.   Le minacce e le violenze dei persecutori giungono nel momento patologico della relazione o matrimonio, cioè la separazione. Il peggioramento del momento culmine della separazione non riguarda solo le nuove gerarchie relazionali tra i sessi, ma credo che il problema sia molto più complesso. La disperazione strisciante, la crisi economica, il pessimismo palpabile, la speranza introvabile, la solitudine anche se si è in copia, l’alienazione, sono elementi molto più qualificanti la fisiognomica del persecutore. 
Foto di Paola Mills x 2Lei
  
Quando ho avuto a che fare con loro, mi sono reso conto che non è possibile ragionare: non c’è modo.   Spesso i persecutori  sono persone insoddisfatte della propria vita,  con problemi economici (tutti i violenti hanno sempre gravi problemi economici, non ricordo eccezioni), soli (credo che sia la solitudine il male del secolo) con una grave forma  di depressione. Hanno una sola ossessione che non li fa mangiare, dormire, pensare, vivere. Non riescono sopportare l’abbandono della persona, molto spesso nemmeno amata, ma che è (o era) l’unica certezza della loro vita. Sono persone che non sono in grado di intendere e di volere.  Per questo dovrebbero essere aiutate fin che è possibile. 


Redshoes

A volte nella vita è sufficiente un nonnulla per aprire i propri orizzonti, elaborare il lutto, rivedere la luce e giungere ad un cambiamento radicale.
 E’ necessario che siano monitorati, controllati, aiutati, intervenendo prima che le minacce (di cui risponderanno in ogni caso), si trasformino in violenza fisica.
 L’allontanamento senza aiuto o galera peggiora la situazione. E come ha dimostrato la storia del nostro paese, ripeto: 
In terzo luogo leggendo le dichiarazioni delle attiviste che hanno voluto questa legge, ho provato un po’ di disagio.  .
 Il disegno che ne è uscito,  cioè dell’uomo-mostro e della donna-vittima sempre, mi è parso riduttivo. Addirittura è stata impedita  nella manifestazione di Roma di oggi la partecipazione degli uomini. La presidente della camera ha detto che è un problema degli uomini e della cultura maschile imperante. 
Credo che se questa situazione sia  colpa di entrambi i sessi.  
Le donne non possono risolvere il problema da sole perché la soluzione deve essere comune; altresì l’isolazionismo del sesso “buono” diventa  estremismo e provoca danni peggiori.
 Se rimane una battaglia di genere e non condivisa, nulla migliorerà. 
La cultura  è la soluzione. 
A monte ci deve essere una scelta coraggiosa: la prevenzione ( rectius:l’educazione) deve iniziare nelle scuole. E poi nelle famiglie, dove i piccoli eredi crescono, sia uomini che donne, con una concezione della sessualità e dei rispettivi ruoli che causa i disastri di cui siamo testimoni. 

Leggo su un sito online che gli uomini dovrebbero leggersi l’arte di amare di Eric From, un saggio che esalta, tra le altre cose, il rispetto reciproco e la comprensione. Ebbene lo consiglio anche alle donne..



Foto di Paola Mills x 2Lei

3 commenti:

  1. Premetto che la penso quasi interamente come te. Ah (sono Miss Fisherman , ma era ovvio) .
    Però la mia esperienza , e non solo mia da quel che leggo nei commenti su twitter, è che la tua casistica problemi economici/violenti non equivale alla media nazionale.
    Anzi mi pare che siano molti gli uomini ricchi, senza difficoltà economica e problemi a fare violenza sulle donne.

    Più che curare questi uomini, che spero sia possibile recuperare, ma la mia esperienza di donna mi insegna che purtroppo no, credo sia fondamentale pensare ai futuri uomini, agli attuali bambini.
    A parer mio il ruolo principale per cambiare questa ottica, molto italiana, di donna " lava, stira e chiava" , bisogna insegnare alle madri a educare i figli, maschi e femmine, allo stesso modo.
    Esempio sciocco. Mia madre è una donna meravigliosa, mio fratello uni uomo che rispetta le donne, però ha educato mia sorella e me a fare la tavola, la lavastoviglie, la lavatrice, passare l'aspiraèpolvere, etc.... mio fratello a 30 anni porta ancora tutto a lavare a casa :) esempio sciocco, ma capita così normalmente e spesso nella crescita ci sono madri che esagerano. Che insegnano alle figlie a sopportare e i maschi a pretendere.
    Io , da donna, non madre, ritengo le madri le principali responsabili di questi uomini violenti e malati. Quindi ritengo fondamentale rieducare le madri attuali e future.
    Miss Fisherman's

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  2. La mia esperienza è diversa. Limitandomi alle separazioni la crisi economica incide sulla depressione e di conseguenza su tutto il resto. Se limiti il problema dell'educazione alla madre, ripeti al contrario, lo stesso errore delle attiviste. L'educazione deve essere comune e condivisa. Io e Elisa entrambi cuciniamo ( lei è un cesso ma...), laviamo i piatti, puliamo in casa, laviamo gli abiti. Io ho solo un problema con lo stirare, ma migliorerò. In casa nostra mai potrebbe capitare che si dica "lo dico alla mamma, o lo dico al papa'" non esiste, perché non ci deve esistere il buono e il cattivo. Non so se basterà, perché la società ha un'influenza anch'essa sull'educazione dei nostri figli, ma è un buon inizio. io sono a posto con la coscienza. p.s. non hai corretto un cazzo, brava! ma ti amo lo stesso

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  3. Hai tremendamente ragione, tu ed Elisa e , x fortuna, molte altre coppie, fanno così. Io essendo cresciuta con la mamma e avendo avuto amici cresciuto dalle mamme (lavoratrici, nn per forza casalinghe, ma cmq le uniche a gestire casa e famiglia) non ho pensato in maniera + completa. Mia mamma era la mamma e il papà, diciamo che in casa la buona era la nonna . Quindi mi manca totalmente questa visione delle cose e ti ringrazio moltissimo , perchè mi tornerà in mente quando deciderò di mettere al mondo un cucciolo o una cucciola :)
    Ecco io sono molto fiera di ciò che hai scritto, quello che dovresti fare è condividere questo tuo modo di essere padre e marito con gli altri padri e mariti. Come con una risposta hai fatto riflettere me, penso possa succedere anche con altri, che sicuramente son + intelligenti di me :p
    Dai ora correggo !!!

    Miss Fisherman

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