Mi
siedo a tavola, ma la compagnia mi dà noia è troppo rumorosa; vorrei starmene
in pace a fantasticare. Cerco di partecipare alla conversazione, però, come
allento il controllo, il pensiero vola verso la telecamera lasciata davanti
alla finestra. Cosa starà succedendo? Lo so lo vedrò più tardi, ma il pensiero
mi eccita, mi esalta.
...
chissà come lo fa quell’uomo tremendamente sexy. Sarà irruento? Delicato nel
baciarla, nel toccarle il sesso? Come la farà godere? E lei? In fin dei conti
queste cose sono prevedibili, ma sono le persone e l’atmosfera che creano a
rendere tutto diverso e speciale...
Caspita
Alice, ma cosa hai stasera?
A
cosa cavolo stai pensando? Sei odiosa così distratta
Scusatemi
ma sono presa dai miei pensieri
...
non so forse vorrei essere lì anch’io con loro in quella stanza, in quel letto
a guardarli da vicino? L’idea mi sfiora per un istante. Ho voglia di
toccarmi...
Il
tempo, quella sera, passava con una lentezza esasperante. Quando è ora di
andare? Scusate ma non sto bene.
Mi
scaravento per le scale, entro in casa e mi lancio verso la telecamera.
Mi
volto verso la finestra. Loro sono ancora lì con la luce accesa. Ma non come li
aspettavo, sdraiati con l’ora di sesso ancora addosso. Lei era in piedi e
urlava; sventolava un foglio. Lui era seduto sul letto, piegato con le mani
sulla faccia, sembrava lievemente dondolare.
Mi
prendono l’inquietudine e l’ansia. Cerco del fumo e senza neanche spogliarmi
riaccendo la telecamera...
Miss L.
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